La ricerca ha affrontato da un punto di vista sociale e culturale la tradizione etnomusicologica dei trentini emigrati in Vorarlberg tra il 1870 e il 1914, quando questa regione dell’Impero asburgico divenne un importante polo industriale. Lo studio ha analizzato la musica e i canti tradizionali dei migranti divenuti un elemento fondamentale della coscienza identitaria trentina di lingua italiana, alimentato ancora oggi dai frequenti contatti con i cori trentini.
In questo ambito di ricerca la musica è stata un mezzo per comprendere la storia dell’emigrazione trentina in questa regione e per sondare quali tracce dei legami con il Trentino permangono nelle nuove generazioni. Il repertorio musicale si è infatti mantenuto ed è stato trasmesso intatto alle generazioni successive che, sebbene non parlino più l’italiano, cantano ancora le canzoni in lingua originale.
La ricerca ha consentito inoltre di raccogliere un ampio repertorio di canti analizzati secondo gli stili e le modalità esecutive, con una particolare attenzione all’individuazione delle occasioni di esecuzione di queste musiche e il significato del cantare e suonare per il gruppo che lo pratica. Tra i repertori analizzati vi sono anche le canzoni di scherno, chiamate Italienerlieder, che pur rappresentando una parte del più ampio repertorio, sono interessanti per capire meglio l’esperienza migratoria, le difficoltà linguistiche e i processi di integrazione.