Annie Giovanazzi è figlia di una famiglia trentina che dopo la Seconda Guerra Mondiale è emigrata in Belgio alla ricerca di lavoro nelle miniere. Durante l’intervista Annie racconta dell’arrivo della propria famiglia nel nuovo stato e si sofferma in modo particolare sulla figura del padre minatore, testimone del duro lavoro che molti italiani e trentini sperimentarono in Belgio. Sottolinea inoltre le condizioni precarie in cui i minatori lavoravano e la facilità con cui essi si ammalavano, rischiando di rimanere senza lavoro. Annie ammette di aver avuto delle iniziali difficoltà nell’integrarsi, soprattutto durante il periodo di studi, e non esita nel narrare alcuni aneddoti sulla vita della figlia di un minatore. In chiusura rivela che i suoi legami con il Trentino sono ancora molto vivi, così come lo erano quelli del padre che, giunto in Belgio per l’accordo italo-belga, ha sempre desiderato ritornare al paese natale.