Figli di una famiglia di origine trentina trasferitasi in Belgio per lavorare nelle miniere, Albina e Fabio Rizzardi, nascono a Genk (Belgio) negli anni sessanta. Durante l’intervista raccontano i motivi che hanno spinto la loro famiglia a migrare nel nuovo paese. Inizialmente i due fratelli descrivono il padre come un gran lavoratore, un uomo orgoglioso del proprio mestiere all’interno delle miniere, e come un operaio che sapeva conciliare la competitività con la solidarietà nei confronti dei colleghi. Illustrano inoltre i loro percorsi scolastici e lavorativi che, diversamente da quelli dei genitori, non erano finalizzati alla vita in miniera. In seguito parlano degli scarsi contributi apportati dalla meccanizzazione alle miniere, luoghi troppo piccoli per ospitare grandi macchine. In chiusura raccontano del loro rapporto con i parenti in Trentino ai quali di tanto in tanto vanno a far visita.