Christina illustra le differenze tra la sua infanzia e quella del padre, quando era usuale il contrabbando e la produzione casalinga di vino e liquori. Parla in seguito della chiusura delle miniere e della gente che ha lasciato Ouray per poi tornarci. In relazione alla sua infanzia, Christina racconta di essere cresciuta sotto la forte influenza della nonna trentina, ciononostante dichiara di sentire proprie anche le origini napoletane della madre. Parla inoltre del padre, molto rispettato in paese, e del nipote che porta il suo stesso nome. Successivamente si sofferma sull’esperienza professionale dei nonni che gestivano una sala da biliardo, poi trasformata in un negozio gestito dai genitori. Ricorda infine le ricette tradizionali che ha imparato dalla nonna e i momenti trascorsi insieme, soprattutto quando andavano a cercare funghi.