Carlo e Paola arrivano in Cile nel 1952 da Vermiglio attratti dalla promessa di un lavoro sicuro e di una migliore qualità della vita. L’arrivo in Cile è però traumatico, già nel porto di Coquimbo, appena sbarcati, è evidente il malcontento dei Cileni nei confronti degli immigrati: “Fuori gli italiani!” si può leggere sui muri delle case. La coppia si stabilisce nella colonia di Rinconada dove vengono loro assegnati un lotto di terra sassosa e una catapecchia come abitazione. Nel 1953 uno dei figli di Carlo e Paola si ammala e a causa dell’insufficienza dell’assistenza medica nella colonia muore. La famiglia distrutta dal dolore cerca di resistere per qualche tempo ma nel 1956 rientra in Trentino accompagnata da un senso di vergogna.