Quando il padre di Renato decide di emigrare con tutta la famiglia, il ragazzo ha vent’anni e studia in collegio. Renato dice di non ricordare quasi nulla della partenza forse a causa del trauma subito nel lasciare il proprio Paese, gli amici e gli studi. Ricorda invece l’impatto negativo con il Cile, le strade sporche e le case poverissime. Renato analizza diffusamente le responsabilità degli organizzatori dell’emigrazione trentina in Cile e descrive l’atmosfera di tensione e malcontento nella colonia di San Ramon nella quale vive fino al 1954. Le condizioni dei lavoratori portarono anche alla costituzione di movimenti di protesta. Renato descrive le caratteristiche della terra in Cile, l’agricoltura sudamericana e il clima delle zone in cui ha vissuto. Ricorda alcune famiglie trentine della colonia. Valuta l’emigrazione in Cile particolarmente difficile a causa degli errori commessi delle autorità. In chiusura parla dei suoi fratelli e ricostruisce il proprio percorso scolastico e lavorativo.