Giovanni e Aldina raccontano la loro esperienza migratoria in Cile tra il 1952 e il 1956. Descrivono la vita a Vermiglio prima della partenza e accennano a precedenti casi di emigrazione nelle rispettive famiglie. Giovanni spiega come era organizzata l’emigrazione verso il Cile: gli incontri in Regione e il contratto che andava stipulato prima della partenza. Descrivono poi la vita in Cile, il duro lavoro su una terra improduttiva. Aldina ricorda il dolore per la perdita del figlio Luigi a causa di una malattia polmonare. Entrambi descrivono l’atmosfera di rabbia che si viveva nella colonia di San Ramon negli anni Cinquanta. Dopo il rientro in Trentino, Giovanni compie una seconda esperienza migratoria, in Francia, terminata a causa di un grave infortunio. Il giudizio sull’esperienza di emigrazione è negativo e la sensazione è quella di essere stati imbrogliati.