Nel 1952 Giusto decide di lasciare il Trentino ed emigrare in Cile dopo che anche i suoi fratelli avevano cercato la fortuna all’estero, in Germania, in Svizzera e negli USA. Parte quindi con entusiasmo per la colonia di San Ramon dove trova però una situazione molto precaria: la casa assegnatagli non ha il soffitto, l’acqua corrente e l’elettricità, l’acqua a disposizione è contaminata, molti bambini muoiono proprio per questa ragione. I coloni sono arrabbiati e si sentono imbrogliati. Giusto cerca un terreno migliore e rimane due anni in una fattoria. Si trasferisce poi a Santiago dove lavora in un albergo gestito da Italiani. Nel 1973, prima del colpo di Stato, torna in Trentino.