Vito Campostrini nel 1952 lascia il Trentino e il suo lavoro di sarto per emigrare verso il Cile assieme al fratello agricoltore. Difronte alle difficoltà che presenta la coltivazione della terra della colonia viene fondato un comitato che si fa carico delle istanze dei lavoratori immigrati. Il problema principale riguarda la mancanza di acqua per l’irrigazione. La famiglia Campostrini in seguito si trasferisce a Santiago e poi a Linderos, sempre per lavorare la terra. Negli anni Sessanta Vito conquista un certo livello di benessere che gli permette di accedere ad alcune comodità moderne. Il ritorno in Trentino è causato da istanze personali e dall’insicurezza conseguente alla situazione politica del Cile.