La vicenda migratoria della famiglia Cattoni comincia con Stefano, nonno dell’intervistato, che si trasferisce in Cile e poi chiama ad aiutarlo il figlio Pietro. Sergio a sua volta raggiunge il padre a Santiago e con lui gestisce un negozio di alimentari. Nel corso degli anni cambia diversi lavori: è fisarmonicista nel complesso “Melodia d’Italia”, programmatore di produzione in una fabbrica di biscotti e tipografo. Sergio è attivo anche nel volontariato, nell’associazione Pompa Italia. La vita di Sergio è segnata dalla tragica morte del figlio Claudio in un incendio. Nel corso degli anni ’70 e ’80 Sergio visita il Trentino.