Enrica Floriani emigra con la famiglia in Belgio per raggiungere il padre. Durante l’intervista descrive il lungo viaggio verso il nuovo paese e l’accoglienza ricevuta presso una famiglia di connazionali. Racconta inoltre dell’impiego del padre come muratore, lavoro che verrà ereditato anche dal fratello più giovane. In seguito illustra la sua esperienza all’interno della scuola italiana in Belgio caratterizzata dagli ideali fascisti, non condivisi dai genitori. Successivamente narra la sua esperienza lavorativa in fabbrica, interrotta dall’incontro con il marito, un ragazzo belga, funzionario delle ferrovie. Le origini italiane di Enrica non furono un problema legato solo all’infanzia ma anche al matrimonio; i genitori del marito, infatti, non volevano che sposasse un’italiana. Parla infine dei suoi rapporti con la Chiesa e con il paese d’origine, di cui ha ancora ricordi molto vivi.