In principio illustra i lavori di gioventù: ricorda le estati trascorse nei prati a fare il fieno, la mungitura delle mucche e le varie mansioni in casa. Il padre di Lino, preoccupato per lo scenario europeo, decide di mandare il figlio negli Stati Uniti d’America per evitare la chiamata alle armi. Ciononostante, Lino milita per ben tre anni e mezzo nel corpo dell’artiglieria costiera in India e in Birmania. La madre malata, la sorella incinta e il padre ormai solo in casa sono i motivi che spingono Lino a tornare e stabilirsi definitivamente a Cloz, anche se avrebbe preferito restare in America. Nel corso dell’intervista si sofferma in particolare su due episodi: il giorno in cui ha conosciuto sua moglie al cinema di Cles, alla quale ha offerto un lavoro come domestica presso casa sua, e il racconto del furto della sua Vespa. In chiusura narra l’esperienza americana del padre, recatosi negli Stati Uniti nel 1878, e parla dei bar e dei punti di ritrovo di Cloz.