Lidia Leoni durante l’intervista racconta della sua famiglia, soffermandosi in modo particolare sulla figura del padre, emigrato in Belgio come minatore. In seguito parla del ricongiungimento con il padre e della sua esperienza nella scuola belga, dove gli italiani erano spesso oggetto di discriminazione. Illustra inoltre le condizioni lavorative all’interno delle miniere e la facilità con la quale i minatori potevano contrarre la silicosi, una malattia dei polmoni. Successivamente descrive come trascorrevano le giornate all’interno della “cité” e quali erano le possibili abitazioni delle famiglie dei minatori. Racconta in seguito dell’incontro con il marito, minatore anche lui, e della sua passione per il teatro e approfondisce il tema degli scioperi, parlando soprattutto di quello del 1966. Infine descrive una fotografia scattata durante la costruzione di una chiesa, sottolineando il forte legame degli italiani con la missione cattolica in Belgio.