Claudio Pellegrini è un prete di origini trentine. Durante l’intervista racconta i suoi studi e le iniziali esperienze come sacerdote in Italia. Successivamente Claudio, spinto da un carattere combattivo e determinato nella lotta alle ingiustizie, all’età di trentuno anni emigra in Belgio come missionario. Illustra in seguito le varie problematiche affrontate assieme alle famiglie dei minatori per ottenere maggiori diritti, tra i quali il riconoscimento della silicosi come malattia professionale. Racconta inoltre di come il fenomeno del razzismo e della discriminazione siano sempre stati affrontati in maniera pacifica, portando ad una graduale integrazione della comunità italiana. Ad evidenziare ulteriormente la presenza attiva di Claudio nella società è il suo passaggio da sacerdote a prete-operaio e la sua partecipazione all’interno del Circolo Trentino. Claudio conclude l’intervista con un elogio al potere della parola, strumento che può compiacere, sedurre, e convincere, e che nella sua vita ha avuto un ruolo di grande importanza.