Giuseppina racconta le difficoltà incontrate durante i primi anni negli Stati Uniti d’America, sottolineando il prezioso aiuto ricevuto da padre Efrem Trettel e da padre Bazzanella, che operavano nella chiesa italiana di San Francisco. Giuseppina riferisce di aver imparato l’inglese a scuola e lo spagnolo per necessità. Confida di tornare in Trentino ogni anno per far visita al fratello, con il quale gestiva un bar prima di partire per l’America. Parla inoltre della California e delle sue attrattive, senza tralasciare l’unica cosa veramente negativa: i terremoti. Racconta infine l’incontro col marito, avvenuto durante un viaggio in treno per Venezia, che determinò la scelta di emigrare, malgrado non avesse mai immaginato di lasciare Pieve Tesino e la famiglia.