Emilio Stefani è figlio di una famiglia di origini trentine emigrata in Belgio per lavorare nelle miniere. Durante l’intervista Emilio racconta come la sua famiglia abbia raggiunto il Belgio e si sofferma in modo particolare sulla figura del padre, minatore legato al movimento sindacalista. Successivamente illustra le ragioni del malcontento dei minatori che portarono ad un rafforzamento del sindacato e ad una serie di scioperi. A differenza del padre, Emilio lavora come metalmeccanico e a questo proposito racconta dettagliatamente le principali vicende relative alla lotta sindacale, sottolineandone le spaccature interne ed i contrasti con il direttivo. Riflette infine sulla sua esperienza lavorativa, ricordando il suo passaggio dal sindacato cristiano a quello socialista, più combattivo e solidale al suo interno.