Gail parla della piccola comunità di minatori in cui è cresciuta, abitata da tante famiglie italiane. Ricorda che, dato che gli emigrati dalle stesse zone tendevano a formare una comunità compatta, era normale tramandare tradizioni e cultura dei luoghi d’origine. In casa infatti si usava parlare italiano, almeno fino alla morte dei nonni. Gail illustra quindi il lavoro dei nonni: il nonno era minatore, la nonna invece gestiva un palazzo con un ristorante e appartamenti in affitto. Successivamente Gail si sofferma sulla figura del padre, promotore per le miniere, che durante la guerra era stato dislocato nel Pacifico. Gail racconta infine il suo primo viaggio in Italia durante il quale ha fatto visita ai cugini in Val di Non; confessa di voler tornare ancora in Trentino, malgrado vi sia già stata alcune volte.