Le difficili condizioni socio-economiche e la ricerca di migliori condizioni di vita alimentarono nel secondo dopoguerra consistenti flussi emigratori dalla penisola italiana verso altri paesi europei. Fra le principali mete anche la Svizzera. Nel volume, che raccoglie gli atti del convegno internazionale svoltosi a Trento nel maggio 2011, si presentano e si analizzano i documenti utili ad approfondire la conoscenza di questa vicenda attivando uno sguardo attento sia alle ‹consuete› fonti istituzionali, sia a quelle meno tradizionali offerte dal fotogiornalismo, dal cinema, dalle trasmissioni radiotelevisive e dalla memoria orale. Un’attenzione che spazia dal Paese di partenza a quello di arrivo nel periodo compreso fra la fine degli anni quaranta e la fine degli anni sessanta, con alcuni riferimenti specifici alla situazione trentina.
Mattia Pelli, storico e giornalista, ha concentrato la sua attività di ricerca tra Italia e Svizzera seguendo le tracce di quei migranti italiani che nel secondo dopoguerra a migliaia hanno raggiunto la Confederazione in cerca di lavoro. Il lavoro – strettamente intrecciato alle migrazioni del secondo Novecento – è l’altro tema forte attorno al quale ruota la sua ricerca: nel 2002 ha dato alle stampe per la Fondazione Museo storico del Trentino il volume Dentro le montagne: cantieri idroelettrici, condizione operaia e attività sindacale in Trentino negli anni cinquanta del Novecento. Nel 2014 è invece apparso il suo volume intitolato Monteforno: storie di acciaio, di uomini e di lotte, dedicato alla vicenda di un’importante acciaieria Svizzera.